Affari personali (Italian Edition) by Katherine Garbera

autore:Katherine Garbera [Garbera, Katherine]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858942796
editore: HarperCollins Italia
pubblicato: 2015-07-30T22:00:00+00:00

4

Julia si recò al lavoro, quella mattina, sperando che le cose andassero diversamente, ma Sebastian si comportò allo stesso modo anche in ufficio. La baciò, le parlò di quel che stava succedendo tra di loro, poi se ne tornò alle sue occupazioni.

Si sentiva così insicura e detestava quella sensazione.

Sebastian si era chiuso nel suo ufficio con Geoff Devonshire, suo ex compagno di scuola e figlio di Malcolm Devonshire, il ricco imprenditore. Il che significava che si sarebbe tenuto alla larga da lei per un bel po’.

Ne approfittò per controllare la miriade di siti di gossip e assicurarsi che si parlasse del circolo del polo e delle Sette Querce. Era importante che le persone che volevano farsi pubblicità fossero accontentate, così come pure quelle che preferivano, invece, che la loro presenza restasse un segreto.

Sebastian e, prima di lui, suo padre avevano la capacità di offrire ai loro ospiti ciò che essi desideravano.

Squillò il telefono e Julia rispose immediatamente. «Buongiorno. Bridgehampton Polo Club, ufficio di Sebastian Hughes, sono Julia.»

«Jules, tesoro, come procede?» echeggiò la voce di Sebastian dall’altro capo della linea.

Lei strabuzzò gli occhi. «Quante volte ti ho detto di non chiamarmi Jules?»

«Pensavo che, ora che ci siamo baciati, un affettuoso diminutivo ci stesse bene.»

Julia fremette ricordando la bocca di Seb sulla sua e il torrido sogno che quel bacio le aveva ispirato. Detestava ammetterlo, ma cominciava a piacerle che la chiamasse così. Forse perché il tono della sua voce si faceva più dolce quando usava quel diminutivo. «E va bene. Mi puoi chiamare Jules, ma solo quando non c’è nessun altro intorno.»

Lui rise. «Te lo ricordi sempre che sono io il capo, vero?»

«Non nell’orario non lavorativo.»

«Hai per caso intenzione di darmi tu degli ordini?» le chiese, abbassando il tono di voce e infondendovi un timbro roco e profondo che le fece venire i brividi.

«È questo che vuoi?» ribatté lei.

«Forse. Preferisco tenere in mano io lo scettro del comando, anche nei rapporti con le donne, ma se ci tieni ad averlo tu, ne possiamo parlare» replicò in tono palesemente scherzoso.

«Mi hai telefonato apposta per darmi il tormento?»

«Assolutamente no. Ascolta, la moglie di Geoff è in arrivo all’eliporto e io e suo marito non possiamo interrompere la partita di golf. Andresti per favore a prenderla tu?»

«Che cosa ti ho detto a proposito delle questioni personali?» lo rimbeccò, ma stava già spegnendo il computer e prendendo le chiavi.

«Che tu mi voglia credere o no, è una faccenda che riguarda il circolo. Lei non è altri che la famosa ereditiera Amelia Munroe.»

«E va bene, vado a prenderla io. Mi devo muovere con discrezione o devo avvisare stampa e fotografi?» s’informò.

«Credo che un basso profilo sia preferibile. Me lo diranno loro quando vogliono che si sappia che è qui. Alloggeranno alla dependance.»

«È lì che la devo accompagnare?»

«No, portala alle scuderie. Geoff vuole farle fare un giro a cavallo.»

«Qualcos’altro, capo?»

«Sì.»

Julia attese, penna in mano, pronta a prendere appunti.

«Grazie per aver girato quel video per papà. Mi ha telefonato per dirmi che sei stata fantastica e per raccomandarmi di non lasciarmi sfuggire una persona preziosa come te.

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